Negli anni ’40 via Caprera contava un solo panificio ma 6 osterie e 4 rivendite di vino…

Le persone di passaggio dal Cadore o gli impiegati della centrale di Nove frequentavano l’albergo di Porta Cadore dove si potevano fare alte puntate al gioco delle carte o dei birilli accompagnati da un buon bicchiere di vino.
Gli uomini della via si ritrovavano invece nelle osterie; luogo principale d’aggregazione anche se anguste, per lo più di una sola stanza, utilizzata dai gestori come cucina-sala da pranzo.
Ogni osteria oltre alla mescita del vino aveva la sua specializzazione: c’era quella in cui si giocava a briscola, quella con il campo da bocce, quella con le stanze sul retro per i giovanotti…

(dal racconto di Gino Della Giustina)

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